[ Recensioni / Reviews ]
DAY BEFORE US / NIMH: Under Mournful Horizons (CD 2012 - Rage in Eden)
Le cinque tracce in questione segnano la collaborazione tra Philippe Blache e Giuseppe Verticchio che dimostrano di avere molti elementi in comune pur provenendo da ambienti musicali notevolmente differenti. Da una parte abbiamo Day Before Us, progetto di fresca creazione basato su microtoni di pianoforte e chitarra che si intrecciano con field recordings. Dall'altra Nimh, noto per il suo assiduo lavoro di ricerca in ambito ethnic ambient e l'intesa con Maurizio Bianchi che abbiamo avuto modo di celebrare in passato. “Under Mournful Horizons” nasce dall'unione di queste due personalità producendo materiale dotato di grande organicità eppure sognante quasi fosse uscito agli albori della scena ambient. Quei tempi sono ormai passati ma il progetto riesce a recuperare quell'entusiasmo e quel desiderio di scoprire le potenzialità di una particolare tipologia di suono, certo non destinata alla massa. 'An Uncertain Dawn' rimane ancora abbastanza sul vago e ha il compito di introdurre la visione degli artisti all'ascoltatore. Sono le successive “Surrounded By A Moonless Night” e “In The Court Of A Sorrowful Season” a destare invece sorpresa per un approccio quasi prog alla composizione. Il coraggio di sperimentare strutture di quel tipo si affianca ad una componente ritualistica e cinematica che contribuisce ad arricchire la varietà di elementi offerti. “Frozen Gleams Of Eternity” è come una mano gelida che si poggia sulla vostra spalla nuda all'improvviso. Starà a voi decidere se scansarvi. Day Before Us is Philippe Blache’s acoustic micro-tonal ambient project, and Under Mournful Horizons is a first full-length outing with Giuseppe Verticchio, aka Nimh, The release bears the inky stamp of the Roman “ambient-electronic-ethnic-experimental musician”, whose work has seen the light (however dim) on Malignant, Eibon, and Silentes. As a collaborator he has previous, with fellow-Italians Maurizio Bianchi and Andrea Marutti/Amon, as well as Aube and Amir Baghiri. Frenchman Blache (incidentally, an Igloo contributor) deals in ‘antipop-cinematic-nocturnal-melancholic soundscapes,’ claiming inspiration from “odd literature, ghostly presence, angelology, cinematic poetry and magic realism”, issuing in “solemn soundscaping ritualism, dada-esque hypnopedies and soundtracky ambiences” with sometime sustenance from field recordings. Blache is evidently well attuned to Italian neo-gothic ambience, trailing the post-industrial trappings of Thanatos and Eschaton, with titles like “Contemplatio Mortis,” making a perfect match for Verticchio’s dolorous inclinations (cf. This Crying Era). Ogni nuovo disco di Nimh è un esperienza unica e differente dalla precedente. Questo Under Mournful Horizons ne è l'ennesima riprova, ed è un album talmente intenso e capace di carpirvi emozioni che sarà dura toglierlo dal lettore. La collaborazione tra Philippe Blache (Day Before Us) e Giuseppe Verticchio (Nimh) è nata all'insegna della più emozionante musica dark-ambient. Un mondo indefinito, nato sulle rovine della cultura post-industriale più di venticinque anni fa. This album is the offspring between 2 projects. First there’s the known Nimh project set up by Giuseppe Verticchio who has released an impressive number of albums over the years. Day Before Us is a French project by Philippe Blache. Dopo lo speciale su Hall Of Mirrors non ha senso dilungarsi troppo su Giuseppe Verticchio/Nimh, che qualunque italiano col pallino per queste sonorità ha sentito almeno nominare. Day Before Us, invece, è Philippe Blache qui a piano, organo e chitarra, autore in passato di un libro che parlava della scena industrial e post-industrial italiana, Maurizio Bianchi su tutti (ma anche Andrea Marutti, Matteo Uggeri e Verticchio stesso). Under Mournful Horizons, per terminare i convenevoli, esce per Rage In Eden, etichetta polacca che evidentemente si deve esser resa conto di occuparsi di un genere underground nel quale gli italiani (contro ogni luogo comune possibile) sembrano eccellere, dato che - prima di Giuseppe - poco tempo fa ha pubblicato pure Davide Del Col nelle vesti di Antikatechon. El apoyo cultural que está ofreciendo el prestigioso sello discográfico RAGE IN EDEN a la vanguardia musical durante todos estos años, y mucho más en la actualidad, es digno de todo elogio en estos difíciles momentos que estamos viviendo en Europa. Prueba de ello es la reciente publicación del magnífico álbum "Under Mournful Horizons" donde la fértil colaboración artística de dos grandes de la música de vanguardia como Giuseppe Verticchio, alma mater de Nimh, y Philippe Blache, alma mater de Day Before Us, ha dado como fruto este impresionante trabajo musicalmente ecléctico. En estos cinco temas, los melómanos lectores de Lux Atenea Webzine podrán disfrutar de este crisol sonoro en el que las influencias étnicas, experimentales, dark-ambient, industriales y rituales son muy claras y directas en estas composiciones conceptualmente innovadoras. Apreciarán y sentirán muy intensamente en ellas la magia artística de Philippe Blache (piano, órgano y guitarra) basada en una amplitud de miras dirigida a nuevos formatos, estructuras e ideas, como así viene siendo presente en su carrera desde 2010. Además, el arte musical de Giuseppe Verticchio (sintetizadores, samples, grabaciones y objetos para sonidos, voz, efectos, tratamiento y montaje de audio) donde espiritualidad y música dan vida a ese estilo personal inconfundible, en el caso de Nimh, desde el año 2001 ha dado vida y sentido artístico a múltiples trabajos y colaboraciones musicales junto a más de una decena de álbumes. Una prolífica carrera artística de Nimh que, unida a la inquietud y al espíritu pionero de Day Before Us dentro del universo musical independiente, nos ofrecen este excelente álbum para el sumo placer de nuestros sentidos a través de estos guiños a lo siniestro como concepto filosófico de Belleza más allá de lo sublime. El álbum "Under Mournful Horizons" ha sido mezclado y masterizado en 2012 por Giuseppe Verticchio, además de su admirable trabajo artístico para este álbum en el que ha utilizado fotografías realizadas por Oana Marchis como imágenes perfectas para reflejar este viaje por lo sacro, lo espiritual, lo misterioso y lo tenebroso. Suggest the keywords for their music may be "rain", "sorrow", "darkness", and "brief pleasure". Il presente “Under Mournful Horizons” è il frutto della collaborazione del progetto francese Day Before Us, alias Philippe Blache, e del progetto italiano Nimh, alias Giuseppe Verticchio. I due musicisti mettono insieme la loro arte per creare un disco che, tenendo fede al titolo, è di una tristezza e di una melanconia infinite. Day Before Us mette in comune alcune parti di piano, assolutamente luttuose, mentre Nimh ci aggiunge una tappeto dark ambient fatto di frequenze disturbate e stratificate, con un field recording pluviale che dona al disco un’uggia perenne. La pioggia scende, incessante, le note di piano annegano nella loro stessa disperazione ed è possibile, qua e là, avvertire echi di ulteriori influenze. “Surrounded by a Moonless Night” si chiude con l’eco fievole di cori monastici, la successiva “In The Court of a Sorrowful Season” aggiunge minimalismo noise e campionamenti di discorsi dei quali è praticamente impossibile carpire la provenienza. La conclusiva “Frozen Gleams of Eternity” fa quasi venire voglia di piangere da quanto è triste. Il suono, il risultato finale, di “Under Mournful Horizons” è davvero buono. La sensazione di desolazione, di isolazionismo, di assoluta assenza di speranza fa di questo disco una sorta di funeral doom senza i classici strumenti. Con l’approssimarsi dell’autunno e della brutta stagione credo che questo disco sia perfetto per guardare il mondo là, fuori la finestra, sotto un cielo plumbeo e gli scrosci di pioggia. Anime depresse e tormentate questo è il vostro disco. Canalizzare in forma acustica le intime emozioni provenienti dai più reconditi substrati della psiche umana, creando simultaneamente un'indissolubile rapporto tra il silenzio che avvolge i momenti di riflessione interiore e l'universo dei sogni, costituisce la peculiarità del suono minimal-ambient/soundscapes creato dal solo-project francese Philippe Blache, alias Day Before Us. Operativo dal 2010 ed intensamente ispirato dalle sonorità filmiche del post-romanticismo, dalla letteratura rivolta alle classiche storie di fantasmi e da tutto ciò che concerne il surrealismo, l'artista si distingue per la vastità delle sensazioni che riesce ad estrapolare e far vivere attraverso l'impiego di un registro sonoro che fa dell'essenzialità stessa il proprio dogma, caratteristica sperimentabile in una cerchia di tracce dall'animo sensibile, rattristato ma allo stesso tempo intrise di solennità esecutiva, atmosfere crepuscolari e criptiche evocazioni di antichi simbolismi. La musica concepita dal protagonista consta di moduli fondati su lunghi periodi lunghi periodi tastieristico-pianistici ammantati da soundscapes con episodici ingressi di guitar ed organo, il tutto fievolmente mosso da un'aura ricolma di nostalgia, formulazioni udibili in una discografia ancora allo stadio inziale che ha visto Day Before Us coinvolto nel 2011 in due differenti compilations: " Urbi & Orbi vol. III" licenziata dalla label italiana MinimalRome e "Flatland, For A Romance Of Many Dimensions" edita dalla Kipple.it. Una particolare sottolineatura va inoltre rivolta a tracce pubblicate digitalmente nel 2012, come "Contemplatio Mortis" dalla struttura ambient/acoustic-soundscapes concepita su lunghe estensioni di tastiera e piano, allo stesso modo di "Of Altered Scenes And Restless Streams" seguita dalla fascinosa colonna sonora originale di "Breath [Jana's Musical Air]", pellicola di animazione presentata in due riprese presso il Preview Berlin Art Fair ed a Roma all'Animate Festival “Ritorno all’Alba/Back to the Sunrise”. Altri singoli episodi degni di menzione sono inoltre la uggiosa e buia "Of Bitter Winds [alternative]", brano dedicato al poeta classico Henri Kirk White nel cui schema sad-ambient aleggia la voce di Laila Marie, ma anche "De Même Silence...", altrettanto suggestivamente afflitta e tenebrosa, oppure "Weeping On The Shores Of Thousand Reveries", predisposta su meditative traiettorie ambient offuscate da acquosi soundscapes. Il cammino artistico intrapreso da Philippe è stato altresì segnato da costruttive collaborazioni vissute con vari soggetti, come il musicista tedesco Markus M@p con il quale Day Before Us ha progettato sempre nel 2012 tre sequenze in stile dream-pop/ambient-cinematic-acoustic: "Raised By Distant Breath", "Modern Times" e "Chambre D'Écoute", oppure con Julian Julien, performer jazz-rock francese e fondatore della band Fractal, la cui arte combinata all'astrazione di Day Before Us ha originato nel medesimo anno il progetto Engraved Memories autore dell'album sperimentale "From Sparkling Hours In Stillness". Annotabile per spessore anche l'accorpamento di Philippe risalente al 2011 con Marco Barluzzi, Maoro Sanna, Tommaso Rolando e Krell in occasione della rappresentazione in chiave bidimensional-ambient del romanzo vergato alla fine dell'Ottocento dallo scrittore fantastico Edwin Abbott la cui versione, ricostruita acusticamente dall'ensemble, prende il titolo di "Flatland - For A Romance Of Many Dimensions". Prima di addentrarci nei contenuti del debut album "Under Mournful Horizons", è fondamentale descrivere i tratti biografici del secondo personaggio implicato nella realizzazione dell'opera, Giuseppe Verticchio aka Nimh, compositore electronic-ambient inclinato dal 1994 verso modulazioni orientaleggianti al quale si attribuisce una numerosa serie di interessanti full-lenghts rilasciati perlopiù dalle labels Weird Amplexus e Silentes Minimal Edition, releases architettate individualmente dall'interprete o in cooperazione con altri musicisti del calibro di Maurizio Bianchi, Amir Baghiri, Mauthausen Orchestra e Amon. Il presente album "Under Mournful Horizons", quindi, è il risultato della combinazione tra due musicisti fortemente ispirati le cui manovre, definite ambient/microtonal underground/cinematic, straripano di suoni romanticamente oscuri derivati dall'azione congiunta tra infinite keys, pianoforte, organo, guitar, sinth, samples, filtraggi vocali, manipolazioni effettate e nebule di field-recordings. Licenziato in veste digipack dalla sempre ottima label Rage In Eden il disco, oltre a raffigurare nell'immagine della propria sleeve tutta la statuaria mestizia concepita dall'occhio fotografico di Oana Marchis "Sabbatnoir", elenca cinque ampie suites dal temperamento depressed-dream ambient la cui premessa prende il titolo di "An Uncertain Dawn", traccia ricolma di acustiche spettrali, valpurgiche, esaltate da partiture d'organo, ignoti rumoreggi e dallo scrosciare della pioggia in sottofondo. "Surrounded By A Moonless Night" è un'esangue sinfonia di pianoforte sommersa da impurità elettroniche, distorsioni, samples vocali e distanti rombi di key, mentre la successiva "In The Court Of A Sorrowful Season" è un ambient electro-acustico che propone malinconiche note di piano circondate da acidificazioni tecnologiche ed arpeggiati riverberi di chitarra nel finale, un bellissimo esempio di paesaggio sonoro che rapisce mente e spirito. L'omonima "Under Mournful Horizons" celebra il titolo dell'album interpretandolo in forma dark-ambient mediante inquiete rarefazioni di field-recording, dissonanze multidimensionali che si riversano nel suono con un voluminoso getto, increspature elettroniche e voci sotterranee, il tutto connesso alle ossessive procedure della tastiera. L'epilogo intitolato "Frozen Gleams Of Eternity" recupera decadenti poemi pianistici le cui orchestrazioni sono erose dal torrenziale sgorgare dei field-recorings e dalla ruvidezza delle alchimie elettroniche provenienti dal nucleo stesso del brano. Opera di autorevole levatura, l'album "Under Mournful Horizons" descrive nello spazio circostante una sorta di vuoto armonico da colmare con il suono delle proprie emozioni, percorrendo immense zone d'ombra per altrettanti istanti durante i quali i pensieri razionali si vetrizzano lasciando fluire esclusivamente prospettive surreali che l'ascoltatore percepirà con tale intensità da restarne stregato. La simultanea cooperazione tra Day Before Us e Nimh genera una commistione di suoni ambient, tossica artificialità ed un tocco di sentimento abbattuto, elementi che si rivelano a fasi alterne struggenti e glaciali. Ne fruiranno i contemplatori del silenzio e dell'immoto, uomini e donne che sanno scandagliare il proprio inconscio carpendone le riflessioni più profonde e spirituali affidandole in seguito alla rallentata corrente di un suono musicalmente ossidato dal quale è impossibile sottrarsi. Questo disco lascerà in essi un segno indelebile. Album realizzato a quattro mani da Giuseppe Verticchio, valido autore di drone-ambient malinconica e isolazionista firmata sotto le spoglie dello pseudonimo Nimh, e Day Before Us, giovane progetto neoclassico capitanato dal francese Philippe Blache. In "Under Mournful Horizons" viene unita l'anima elettronica a quella strumentale attraverso il filo conduttore di panorami e melodie malinconiche. L'artwork che adorna il bel digipak ci rimanda ad una dark ambient classica fatta di cattedrali, statue, immagini mortuarie e solitarie, ma di fatto il contenuto del disco è solo in parte debitore del suddetto genere, riuscendo a spaziare tra tonalità post-industriali e temi strumentali non campionati, il cui minimalismo ricorda a volte la vecchia scuola americana degli anni '70, in primis Philip Glass. Delle cinque tracce che compongono l'album solo la title-track si spinge verso un rumorismo più netto, sebbene sempre segnato da una latente melodia nascosta tra i tanti strati dronici. Gli altri pezzi mantengono invece nitidi giri di tastiera, ad iniziare da "An Uncertain Dawn", un'uggiosa e nebbiosa litania dal sapore filmico e sintetico che nutre in sé una disperazione raggelante. Con "Surrounded by a Moonless Night" emerge un pianoforte che, come accennato, insiste su giri minimali dal forte sapore evocativo, rotto e variato da field recordings aggrovigliate che spuntano a più riprese dal sottofondo. Medesimo schema anche per la seguente "In The Court of a Sorrowful Season", in cui organo e piano contribuiscono a creare un'atmosfera mortuaria fondata su tre linee melodiche che si avvicendano. I rintocchi metallici di una tastiera aprono il finale dell'opera, immerso una gelida e fitta nebbia evocata per mezzo di rumori sfocati ed echi vocali. "Under Mournful Horizons" è un lavoro di spiccata sensibilità, una colonna sonora per anime ripiegate su sé stesse, riflessivo e a tratti fortemente depressivo. Forse l'oscurità musicale va ormai ricercata proprio in album di questo tipo. I’m really glad that Rage In Eden is boldly starting to explore the Italian dark ambient scene and filching the albums which, I guess, would normally have been released by the Silentes label. And thanks to the fact that these releases are shown to the world courtesy of my native label, perhaps more people in my country will pay attention to those projects. They really are worth it. First there was Antikatechon and “Chrisma Crucifixorum”. Another Nimh album is waiting in the queue. But today we’ll deal with the joint release of the aforementioned Nimh and Day Before Us, which admittedly doesn’t come from Italy (it’s a French project), but that doesn’t change the fact that “Under Mournful Shadows” tastes like good spaghetti rather than snails stewed in their own juice. Simplemente dark-ambient con buen gusto, refinado y sofisticado, es lo que podemos escuchar en este gran disco editado por el sello Rage In Eden.
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